L’incontro di stamattina alle Muse era aperto alla cittadinanza. Sono stati citati i dati sui femminicidio e sulla violenza tra i minori. La presidente Marilungo: “Vogliamo lottare per diminuire questo problema”
ANCONA – Dal primo gennaio 2024 al giorno d’oggi, nelle Marche, sono già 5 i femminicidi contro i 4 dell’anno passato: quelli di Palma Romagnoli, Rita Caporaletti, Anna Cristina Duarte Correia, Loredana Molinari e Ornella Veschi. Ma a preoccupare è inoltre il dato delle 748 donne che nel 2023, sempre nella regione, si sono rivolte ai Centri antiviolenza: 2 al giorno in media e 23 in più rispetto all’anno precedente. O che 251 di loro, di cui 19 minorenni, sono arrivate al pronto soccorso con una diagnosi di violenza rispetto alle 208 del 2022. A livello nazionale, secondo l’Osservatorio “Non una di meno”, 110 donne in Italia sono state uccise nel 2024, una vittima ogni poco più di tre giorni, per un trend quasi in linea con il 2023 (120 omicidi). Altre 44 hanno invece rischiato di morire sotto la furia dei colpi del partner.
Questi preoccupanti dati sono stati ricordati nel convegno sulle pari opportunità, ‘Differenza di genere, discriminazioni e violenza. Uno sguardo attraverso l’antropologia, la musica e l’arte’, organizzato stamattina al Teatro delle Muse dall’Ordine degli Psicologi delle Marche. Un incontro aperto che voleva sensibilizzare la cittadinanza anconetana sui temi della disparità di genere e della violenza tra minori, tentando di offrire soluzioni di prevenzione e promuovere una cultura basata sul rispetto e l’uguaglianza. Erano presenti gli studenti di due classi quarte dell’IIS Savoia-Benincasa oltre alle istituzioni locali, nelle figure dell’assessora comunale alle Pari Opportunità, Orlanda Latini, e della presidente del Forum delle Donne, Antonella Azzaloni.
“Abbiamo voluto parlare di pari opportunità perché i casi di violenza nei giovani e negli adulti stanno aumentando — è un passo dell’intervento della presidente dell’Ordine, Katia Marilungo — Basti pensare che all’interno del nostro ordine c’è un Comitato che si occupa di queste tematiche. Due anni fa sul tema abbiamo siglato un accordo che ha permesso la nascita di un protocollo inter-ordinistico in collaborazione con gli altri ordini professionali regionali, il primo in Italia di questo tipo. Non solo quelli sanitari, più vicini al nostro come tematiche, ma anche altri di tipo tecnico e giuridico. Vogliamo lottare per diminuire questo problema”.
Oltre a Marilungo, hanno partecipato al convegno anche la presidente del Comitato pari opportunità dell’Ordine, Federica Guercio, l’antropologo Felice Di Lernia e il musicista Giammario Strappati. Il secondo ha parlato del tema delle ‘trappole del patriarcato’, l’ultimo del ruolo della figura femminile nel romanticismo musicale. Approfondito è stato invece l’intervento della presidente Guercio, che ha presentato una mostra, ‘Il femminile nelle culture tribali’, con al centro un’esposizione di oggetti femminili della Papua Occidentale (Indonesia), simboli di espressione nelle culture primitive. Prima, però, ha citato i dati su femminicidi e primi ingressi al pronto soccorso, ricordando anche quelli nazionali sulla violenza tra minori.
Secondo il Servizio analisi criminale della direzione centrale Polizia criminale, sono stati 6.952 i reati a danno di minori in Italia nel 2023. In media 19 al giorno, 95 in più rispetto al 2022. Aumentati del 34% in 10 anni e dell’89% dal 2006. I reati più diffusi sono i maltrattamenti in famiglia: ben 2.843 casi, cresciuti del 6% dal 2022 e più che raddoppiati dal 2013. Le bambine e le ragazze sono le più colpite e nel 61% dei casi perdono la vita. I motivi più frequenti sono la violenza sessuale (l’89% di loro), la violenza sessuale aggravata (85%), poi gli atti sessuali con minorenni (il 79%). Le vittime maschili perdono la vita in maggioranza con un omicidio volontario (67%), per abbandono di minori o incapaci (61%), l’abuso dei mezzi di corruzione o di disciplina (59%) e la sottrazione di persone incapaci (55%).
“Viviamo in un momento sociale storico che rappresenta ‘l’elogio della semplificazione’ — è il pensiero della presidente Guercio — tutto viene ridotto ai minimi termini per essere compreso, ognuno ha una spiegazione sui vari e determinati fenomeni. Tutti sanno come vivere e ottenere successo e felicità. Per questo abbiamo voluto promuovere una lettura della violenza di genere attraverso la condivisione di saperi provenienti dall’antropologia, dalla musica e dall’arte tribale, da ampliare in futuro”.
Un commento è andato anche sulla pena dell’ergastolo ricevuta da Filippo Turetta, il 22enne condannato per l’omicidio a novembre 2023 dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin: “Una sentenza giusta — ha concluso — per un crimine efferato, crudele e con una premeditazione molto importante. La tragedia però non si cancella. Dobbiamo agire tempestivamente, prima che determinati atteggiamenti nei confronti della violenza, legati alla cultura e agli stereotipi di genere, presenti anche tra i giovanissimi, si cronicizzino e concretizzino in comportamenti violenti. L’educazione è il mezzo più potente che abbiamo per accompagnare nella crescita ragazze e ragazzi, rendendoli consapevoli e liberi dalla violenza”.