L’azienda conquista il massimo rating nella classifica di ex Carbon Disclosure Project per le attività legate al cambiamento climatico
Milano, 21 Febbraio 2024 – Canon ha raggiunto il massimo livello di rating nella valutazione di CDP.
L’organizzazione no profit con sede nel Regno Unito[1] ha infatti inserito il colosso giapponese nella A List, la fascia più alta della sua classifica, riconoscendone la leadership in materia di trasparenza ambientale e gestione delle iniziative legate ai cambiamenti climatici. È la terza volta che Canon ottiene il prestigioso risultato, già realizzato nel 2016 e 2020.
CDP valuta le strategie implementate a livello globale da grandi aziende e autorità locali per affrontare le problematiche ambientali. I giudizi si basano sulle informazioni raccolte attraverso questionari su temi quali il cambiamento climatico e la gestione delle risorse idriche. Il numero di gruppi target è cresciuto anno dopo anno, raggiungendo la quota record di oltre 24.000 organizzazioni che hanno divulgato informazioni attraverso il questionario nel 2023.
In linea con la filosofia aziendale di “kyosei”, Canon intende raggiungere un equilibrio tra arricchimento dello stile di vita e ambiente, promuovendo varie iniziative di sviluppo sostenibile nelle quattro aree chiave: “Cambiamento climatico”, “Efficienza delle risorse”, “Sostanze chimiche” e “Biodiversità”. Come misura di contrasto al cambiamento climatico, in linea con i criteri SBTi[2], l’azienda mira a ridurre, entro il 2030, le emissioni assolute di gas a effetto serra (GHG) “Scope 1” e “2”3 del 42% e le emissioni GHG “Scope 3”[3] (Categoria 1 e 113) del 25% rispetto all’anno di riferimento 2022.
Nel 2008, Canon ha stabilito una strategia di decarbonizzazione, che prevede l’abbattimento delle emissioni di CO2 lungo il ciclo di vita dei propri prodotti del 3% all’anno, registrando sinora un miglioramento del 44,4% [4] a un tasso medio annuo del 3,95% 4 (dal 2008 al 2023). L’azienda si è inoltre impegnata a raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette di CO2 nel ciclo di vita per unità di prodotto (Scope 1-3) entro il 2050, attraverso iniziative concrete che includono l’uso di energia rinnovabile, il risparmio energetico nei siti di produzione e una circolazione più avanzata delle risorse, con il riutilizzo e riciclo dei prodotti.
Nel frattempo Canon continuerà a sviluppare nuove tecnologie, impegnandosi a migliorare l’efficienza gestionale al fine di contribuire alla riduzione della CO2 nell’intera società.
[1] Organizzazione internazionale no profit nata nel 2000 che offre un sistema di gestione delle informazioni ambientali divulgate da aziende e autorità locali.
[2] SBTi è l’acronimo di Science Based Targets initiative, un’iniziativa internazionale che incoraggia le aziende a fissare obiettivi di riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra (GHG) basati sulla scienza del clima. È gestita congiuntamente da quattro organizzazioni: Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC), World Resources Institute (WRI), World Wide Fund for Nature (WWF) e CDP. Gli obiettivi di riduzione delle emissioni GHG assunti da Canon sono stati approvati da SBTi nel 2023.
[3] Scope 1: Emissioni dirette (gas di città, GPL, petrolio leggero, cherosene, gas serra non energetici, ecc.)
Scope 2: Emissioni indirette (provenienti dall’uso di elettricità, vapore, ecc.)
Scope 3: Emissioni della catena di fornitura
Categoria 1: Beni e servizi acquistati; Categoria 11: Utilizzo dei prodotti venduti.
[4]Dati preliminari al 31 gennaio 2024